Come apertura, c’è stato un ritorno. Marco Schiavo e Sergio Marchegiani erano già venuti a Rouffach nel 2015 per tenere recital di pianoforte a quattro mani. Lo stesso è avvenuto venerdì sera per il concerto d’apertura della 25° edizione del Festival Musicalta. Anche se preferiscono suonare a due pianoforti, non disdegnano di ritrovarsi su un’unica tastiera. Questo consente loro qualche facezia alla fine programma, durante i bis.
Il programma presentato era coerente e spaziava da Johann Sebastian Bach a Johannes Brahms. Un viaggio attraverso vari stili musicali, dal rigorosissimo barocco di Bach all’esuberanza delle Danze Ungheresi di Brahms, passando per la leggerezza della Sonata n. 19 di Mozart, un’opera giovanile (sarebbe stata composta quando aveva solo nove anni), il ritmo marziale ma senza esagerazione delle Marce militari di Schubert, in particolare la prima in Re maggiore, e le trascrizioni di due delle più famose ouverture d’opera di Gioacchino Rossini, L’italiana in Algeri e La gazza ladra.
Non importa la forma. Il risultato era sempre lo stesso: una perfetta osmosi e coordinazione tra i due musicisti. Nessun ritardo nei cambi di ritmo, nessuna differenza nelle sfumature. Era come se alla tastiera ci fosse Vishnu, il dio indù con quattro mani. Questo è il frutto di un lungo lavoro insieme, sempre nello spirito dell’opera senza lasciare spazio a interpretazioni personali.
Suonano in due, ma è come se fosse un solo uomo. Il pubblico ha capito bene, applaudendo a lungo dopo ogni brano. E i due artisti sono stati generosi, offrendo non uno ma tre bis.
L’Alsace – 24 luglio 2021